Piccolo racconto ispirato a “Yandere Simulator”
Lo so che Ayano viene sempre dipinta come una specie di psicopatica, ma… chi ha detto che non possa essere una semplice ragazza innamorata? Io credo molto nella route pacifica di Yandere Simulator e durante un giorno in cui ero particolarmente malinconica ho scritto questo….
Addio Senpai! Per ora…
Mi chiamo Ayano, Ayano aishi. Ho sedici anni e frequento il secondo anno di superiori. Non ho molta confidenza con i miei compagni, a dire il vero non mi è mai interessato avere degli amici… eppure non mi definirei timida, solo un po’ solitaria.
Lo sviluppatore di questo gioco mi ha dipinto come una specie di psicopatica assassina, una “yandere”, dice lui. Io non so nemmeno cosa sia una yandere a dire il vero, ma una cosa la so per certa: io amo Taro Yamada più di quanto abbia mai amato chiunque altro.
Lo so che il mio amore per lui è solo il frutto di un programma, lo so benissimo che sono tutte linee di codice, ma questo non rende il mio amore meno reale, giusto? Voi avete ormoni, segnali chimici, batticuori, sbalzi di pressione e farfalle nello stomaco… a me restano uno schermo che diventa tutto rosa e l’impossibilità di rivolgere la parola a Taro.
So che il mio destino è stare accanto a lui; è per questo che sono stata creata, no? Io lo amo di più di qualunque altra ragazza programmata per innamorarsi di lui; nessuna di loro sente quello che sento io! Sono tutte pronte a sostituire Taro con qualche altro ragazzo di questa scuola… beh, io no! Per mei lui è l’unico, l’unico ragazzo che esista e che mai esisterà.
Lo so che un giorno sarà mio, eppure oggi è venerdì… e io non ho fatto niente per sabotare Osana o per diventarle amica. Ho lasciato che cucinasse per Taro, che gli facesse sentire la sua musica… e adesso eccoli lì, sotto l’albero di ciliegio.
Osana ha lasciato nell’armadietto di Taro quel bigliettino che io non ho il coraggio di scrivere ed è corsa via con la sua amica Raibaru, in attesa che lui leggesse il biglietto… e adesso sono entrambi là, in cima alla collina.
Osana ammetterà di aver respinto i ragazzi che le hanno chiesto di uscire, racconterà di essersi innamorata di una persona che ha sempre avuto accanto, e tu Senpai, da bravo finto tonto, le chiederai di chi stia parlando. Lei ti dirà che ti ama, che ti ama più di qualunque cosa al mondo, e tu le dirai… le dirai che provi lo stesso. Lei piangerà e ti sorriderà, ti prenderà le mani e… mi ucciderà. Il momento in cui le vostre mani si toccheranno, io mi sentirò morire e il gioco finirà. È un dolore fisico talmente grande che è come se morissi per davvero.
Lo so che presto sarà di nuovo lunedì, lo so che tra pochi istanti il game over mi salverà da questa angoscia, eppure…
In questo momento sento che ti sto perdendo, Taro. Ti sei innamorato di quella ragazzina scontrosa che ti tratta male per nascondere quello che prova, e tutto quello che sento dentro sta esplodendo come un vulcano di lacrime e lava nella quale vorrei sciogliermi fino a dimenticarti.
Sto facendo il conto alla rovescia… tra quanto ti perderò? Un secondo, due secondi, tre secondi… vorrei che tu te ne andassi subito, non ce la faccio a sopportare quest’attesa. Siamo vicini, ma la distanza che ci separa è incolmabile. Sono programmata per non poterti parlare e per farti spaventare ogni volta che ti vengo troppo vicino. Sto vivendo un amore che mi fa male, un distanziamento che non volevo e non ho chiesto.
Eppure lo so che in fondo al cuore già mi ami, lo so che un giorno ci sarò io lì con te sotto l’albero di ciliegio, a dichiarati il mio amore e a piangere di gioia… ma adesso, amore mio, tu sei con Osana. La guardi negli occhi, le sorridi, scherzi con lei, giochi con lei… e io non esisto nemmeno. Lei è la tua migliore amica, quella che ti conosce meglio di chiunque altro, quella che tua sorella Hanako adora già.
Lasciami andare Senpai, ti prego. Se è lei che vuoi, dimmelo e basta. Farò crashare il gioco, impedirò a questa youtuber che gioca con me di riavviare la partita; rimarrai per sempre in questo istante insieme a Osana, con le dita intrecciate alle sue e il cuore che ti batte a mille. Io me ne andò in punta di piedi, glitcherò i file di gioco, vi lascerò soli…
Ma non è questo che voglio, no. Io voglio te, Taro, te soltanto. Sono fatta apposta per amarti ed è quello che farò. Eppure, settimana dopo settimana, una parte di me si perderà nel tentativo di sabotare la tua vita sentimentale. È questo che fanno le yandere, no? Com’è che si dice… “Senpai è mio, solo che non lo sa ancora. Senpai sarà mio… non ha scelta.”
Saprò davvero amarti, Taro? Non diventerò solo un peso insopportabile? Non sono bella come Kizana, né atletica come Asu, né tantomeno perfetta come Megami. Proprio tu, che potresti avere chiunque, sei destinato a stare con me.
La settimana si sta per resettare, amore mio. E io mi sto preparando a rivivere questa scena altre dieci volte, a perderti altre dieci volte, a dirti addio altre dieci volte. Io mi ripeto che perderti fa parte del gioco, mi illudo che prima o poi sarai mio per davvero… eppure non lo so se questo gioco verrà mai terminato. Forse tu ed io non staremo mai insieme per davvero. Ti dico addio di nuovo, mio amato Taro, forse sarà davvero Osana quella che alla fine vincerà il tuo cuore.
E io… mi rassegnerò. Vivrò nell’ombra, vedendoti felice ma senza di me, sapendo che il mondo per me ha perso colore, ma soprattutto… sapendo che io ho perso te…