Millennials, siamo nei guai
Posso sfogarmi un pochino? Spero che non saranno in molti a leggere questo testo. Di solito non mi piace immischiarmi nei fatti di cronaca, non sono un medico, un giornalista, uno scienziato né un politico, perciò vedo solo quello che leggo su Internet.
I giovani italiani sono depressi: date le situazioni attuali, temono che non saranno in grado di trovar lavoro, di convivere, di sposarsi, di avere bambini… E io mi aggrego un po’ a quella percentuale. La Silent Generation (i nati tra il 1928 e il 1945) sta sparendo, i Baby Boomers (1946-1964) vengono decimati, la Generazione X (1965-1980) non se la sta cavando bene, i Millennials (1981-1996) come me non sono al sicuro e nemmeno la Generazione Z (1997 fino ad oggi) lo è.
I vaccini per il coronavirus non ci sono ancora, le cure sono sperimentali, la quarantena (o lockdown, se vi sentite anglofoni) serve quando viene fatta bene, ma non tutti i paesi del mondo riescono a rispettarla.
Via, proviamo a dire una cosa positiva…
La sera, prima di dormire, commetto l’errore di leggere gli aggiornamenti del Ministero della Salute e le statistiche della protezione civile.
Dovrei leggere Piccole donne, che è lì sul mio comodino a impolversarsi. Sarebbe più rilassante. Eppure anche le protagoniste del libro della Alcott avevano una grossa preoccupazione: il padre era partito per la guerra, e non non c’era Discord per tenersi in contatto… Quello è un libro, ma c’è chi l’ha vissuta sulla pelle.
La mia bisnonna, morta ultranovantenne, vide il suo fidanzato partire per la Grande Guerra, vide la sua sorellina ammalarsi di Spagnola e poi vide i suoi tre figli maschi partire per la Seconda Guerra Mondiale. Uno fu fatto prigioniero degli inglesi, un altro messo nei campi di lavoro tedeschi… Lei visse i bombardamenti, le fughe nei rifugi, e tutto il ventennio fascista… Alla fine, in qualche modo ha superato tutto ed è vissuta abbastanza da raccontarlo. E come lei, tanti altri che ce l’hanno fatta.
Via, speriamo bene… E nel dubbio, porca miseria state a casa. E lavatevi quelle manacce.
E non dimentichiamoci dei continui sbalzi d’umore che un giorno sì e l’altro pure ti svegli energico e ti addormenti depresso! (o viceversa)